Essere Assistenti Sociali significa essere al fianco delle persone piรน fragili, di chi รจ ai margini, di chi ogni giorno cerca dignitร , giustizia, ascolto. Essere assistenti sociali significa ripudiare l’indifferenza.
ร difficile investire ogni parte di sรฉ per aiutare le persone in difficoltร qui, e allo stesso tempo assistere impotenti al dolore del popolo palestinese che da anni subisce violenze indicibili. Le ultime immagini che arrivano dalla Palestina, quelle dei bambini uccisi mentre cercavano solo un poโ di farina, ci colpiscono nel profondo. Quelle foto ci parlano di disumanitร , di abbandono, di unโingiustizia che urla con tono assordante.
Ci sentiamo in ostaggio di un gioco troppo grande, cosรฌ tanto da calpestare le regole morali che guidano il nostro operato giorno dopo giorno. Vogliamo perรฒ contribuire a rompere il muro di silenzio assordante, usando le nostre parole per prendere posizione contro ogni forma di violenza che blocchi l’espressione e l’esercizio diritti umani, soprattutto contro la forma di violenza piรน assurda che รจ la guerra che coinvolge civili inermi.
Come possiamo parlare di diritti, di fragilitร , di speranza se in alcune parti del mondo non viene nemmeno riconosciuto il diritto alla vita? Noi Assistenti Sociali cerchiamo ogni giorno soluzioni ai problemi della vita con le persone nei nostri territori perchรฉ abbiamo una struttura sociale e legislativa che ce lo permette.
Chiediamo ai nostri governanti di trovare soluzioni che costruiscano la possibilitร di fornire sostegno sociale concreto anche in tali situazioni di estrema emergenza umanitaria in modo che anche lรฌ possiamo dare il nostro contributo.
Esprimiamo la nostra profonda solidarietร alle vittime del genocidio compiuto in Palestina, e chiediamo che chiunque ci rappresenti si sforzi al massimo delle proprie possibilitร per pretendere corridoi umanitari sicuri, un cessate al fuoco reale e duraturo e il rispetto dei valori umani che hanno da sempre caratterizzato la nostra civiltร .
