Bologna, gli assistenti sociali si difendono:
“Ogni giorno rischiamo l’incolumità fisica”
Un’assistente sociale è finita sotto indagine per la morte del piccolo Devid Berghi. Ma per l’Ordine dell’Emilia-Romagna la responsabilità è delle poche risorse e di una situazione di continua tensione con gli utenti
Â
BOLOGNA – Non ci stanno, gli assistenti sociali, a prendersi tutte le colpe. Dopo che la Procura di Bologna ha messo sotto inchiesta un’assistente sociale per la vicenda che nel gennaio scorso portò alla morte di Devid Berghi (a soli 23 giorni di vita), l’ordine dell’Emilia-Romagna ha deciso di farsi sentire. L’assistente sociale coinvoltaha già ricevuto la solidarietà dell’assessore alle Politiche sociali Amelia Frascaroli – “gode della nostra stima”, ha spiegato l’assessore –, a cui ora si somma quella dell’ordine. “Noi la conosciamo”, spiega Calbucci, “è una persona conj un’esperienza trentennale, non possiamo che esprimere tutta la nostra solidarietà ”. La preoccupazione però va al di là del caso specifico. “Episodi come questo vanno ad alimentare una situazione di forte tensione”, spiega Calbucci, “minacce e aggressioni agli assistenti sociali sono all’ordine del giorno, così come tentativi di dar fuoco agli uffici: ogni giorno si rischia l’incolumità fisica, soprattutto se si lavora nel settore minori”. Le cause? Da un lato la mancanza di risorse, dall’altro una percezione molto negativa della figura dell’assistente sociale da parte dei cittadini. Così gli utenti, esasperati per non vedersi riconosciuti un contributo economico o un alloggio, finiscono per prendersela con gli assistenti sociali, “come se i no che ricevono dipendessero da una nostra scelta soggettiva”. Proprio sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro l’ordine dell’Emilia-Romagna sta preparando un seminario per il prossimo dicembre. “Gli episodi che ci vengono raccontati sono molti”, prosegue Calbucci, “ma ce ne sono sicuramente altrettanti che non vengono segnalati, un sommerso che riguarda soprattutto i precari”. In tutto questo, “la posizione di vicinanza espressa dall’assessore Frascaroli ci rincuora”, continua Calbucci, “soprattutto in vista di una riorganizzazione dei servizi a cui anche gli assistenti sociali stanno contribuendo”. Fra gli operatori del comune, infatti, sono nati gruppi spontanei di lavoro per elaborare proposte da sottoporre all’assessore e al sindaco. L’occasione potrebbe essere la conferenza di organizzazione dei servizi sociali già annunciata dalla Frascaroli. (ps)