Il nostro Paese sta affrontando in tempi più recenti rispetto ad altri contesti europei le sfide determinate dai movimenti migratori e da nuove forme di disuguaglianza di classe, di genere ed etniche, conseguenti ai processi di globalizzazione. In particolare la presenza degli immigrati ha messo in evidenza la necessità di ridefinire non solo la programmazione delle politiche sociali, ma anche di supportare con maggiori conoscenze la competenza dovuta nel servizio sociale professionale.

La professione dell’Assistente Sociale si fonda sui principi dell’uguaglianza, della equità sociale, del valore e dell’unicità di ogni persona (Codice Deontologico, Titolo I): i fondamenti etici sono dunque condivisi con un approccio interculturale all’incontro con l’Altro.

Decontestualizzare i valori, astrarli dalla realtà socio-culturale in cui hanno avuto origine e si sono sviluppati, slegarli dalla cornice epistemologica che li ha prodotti, alimenta il rischio di affrontare i problemi quotidiani in maniera emergenziale e di offrire soluzioni che non considerano la complessità della domanda espressa.

Il seminario vuole avviare con la comunità professionale un confronto su questo tema, riflettendo sulle sfide che comporta per la professione a livello etico, deontologico ed operativo.

Quali sono i riferimenti culturali e valoriali che ispirano il nostro agire professionale? Come si relazionano con sistemi culturali diversi dal “nostro”? Come cambia il lavoro sociale in riferimento alle trasformazioni nella società, nelle politiche sociali e nel diritto?

Oltre ad esperti del servizio sociale professionale, delle politiche sociali e del diritto, il seminario intende stimolare i contributi e la partecipazione attiva della comunità professionale, per mettere in pratica i contributi etici della professione.