Seminario “Professionisti dell’aiuto e sicurezza sul lavoro: il rischio di violenza e aggressione contro gli assistenti sociali”

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LETTERA APERTA

 

Cari colleghi,

ringrazio tutti per i numerosi suggerimenti inviati in relazione all’organizzazione del seminario del 13 dicembre, che consentono ancora una volta di mantenere vivo il rapporto e lo scambio di idee, proposte e opinioni.

 

Le sollecitazioni pervenute non sono state ignorate, anzi ci hanno confermato l’intento, già considerato, di ripetere l’evento con una seconda edizione: tale proposta è stata nuovamente sottoposta all’attenzione del SUNAS  che si è dichiarato disponibile.

Confermo pertanto la volontà del Consiglio intero a rispondere al meglio possibile alle istanze di tutti: aver colto nel segno scegliendo un tema così importante ci sostiene sull’aver centrato i contenuti e la vostra straordinaria adesione ci stimola a proseguire sulla strada intrapresa.

 

Siamo al contempo consapevoli che non sarà mai possibile organizzare un evento importante sperando di accogliere la gran parte degli assistenti sociali della regione (siamo più di 2000!); è per questo che riteniamo questo seminario, come gli altri che seguiranno, una prima sollecitazione a farci carico tutti insieme di individuare e sviluppare i temi che più ritenete significativi ed importanti, perché si colgano le disponibilità di quanti possono adoperarsi per fare laboratorio e approfondimento nelle singole province.

 

Per quanto riguarda in particolare il seminario sulla sicurezza del 13 dicembre, le motivazioni che non hanno consentito di cambiare la sala prenotata a favore di una alternativa  di maggiore capienza sono di ordine diverso:

 

  • gli Assistenti sociali che hanno partecipato ai precedenti eventi formativi dell’Ordine –  sempre affollati al massimo –  hanno  lamentato dispersivitĂ  e problemi di ascolto derivanti dalla elevata presenza in sala, ritardi iniziali dovuti all’attesa della registrazione di tutti e conclusivi per la consegna degli attestati;
  • la gestione di piĂą di 350 persone, come potete ben capire, è piuttosto complessa: occorrono molte persone disponibili al tavolo della segreteria – attivitĂ  che viene garantita dai consiglieri e dalla segreteria dell’Ordine -, si formano lunghe file e si determinano lunghe attese; ci sono le cartelle, c’è la documentazione, un questionario da distribuire e successivamente da elaborare,  bisogna garantire attenzione e ascolto all’istanze di ciascuno;
  • ogni evento  richiede tempi e modalitĂ  che non è semplice cambiare una volta definiti, decisioni che vengono determinate dal lavoro di tutti i consiglieri dell’Ordine, all’interno delle commissioni e  nella seduta di Consiglio;
  • quando ci sono altri soggetti partner delle iniziative, vanno coinvolti in tutte le fasi;
  • le iniziative sono tutte a bilancio: disdire una sala comporta una penale e la spesa complessiva (penale piĂą nuova sala, oltre ad ulteriore materiale e a piĂą personale) può risultare superiore al preventivato e non sostenibile.

Questo per chiarire che ogni modifica di programma non si realizza con una semplice telefonata o una e-mail, così come la quotidiana attività lavorativa ci insegna. Anche nelle relazioni organizzative intercorse nella lunga preparazione del seminario sono intervenuti accordi ed impegni con persone che richiedono correttezza e rispetto. 
Aggiungo che la stima degli interessati è ancora imprecisa poiché  le adesioni non sono arrivate solo dalla nostra regione, ma anche da regioni diverse e i numeri sono talmente elevati che neanche il cambio di sala sarebbe in grado di rispondere alla richiesta.

Per ultimo, ma non per importanza, rispondiamo a quanti  hanno ventilato di presentarsi al seminario pur essendo in lista di attesa che, se anche ci auguriamo di poter far subentrare qualcuno agli eventuali assenti dell’ultima ora, non sarà possibile comunque permettere un’accoglienza indiscriminata.

Invitiamo tutti a tenere in considerazione che dobbiamo rispettare le regole della sicurezza sul contenimento della sala che ci ospita perché qualora ci fosse inadempienza da parte nostra, l’intera iniziativa risulterebbe a rischio anche per coloro che sono regolarmente iscritti.

Ma siamo certi che prevarrà il reciproco rispetto. 

Ringrazio tutti ed invio cordiali saluti

Il Presidente

dott.  Roberto Calbucci

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